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Nuovo edificio polifunzionale in sostituzione del Padiglione ferroviario del 1959

14.03.2018

Insieme allo studio di architetti Gigon/Guyer, il Museo Svizzero dei Trasporti intende sostituire il Padiglione ferroviario, creato nel 1959, con un nuovo edificio polifunzionale con spazi espositivi e uffici per utilizzo personale e locazione a terzi. Questo nuovo immobile sostitutivo è necessario, poiché sia l'edificio per uffici situato in Lidostrasse, sia il Padiglione ferroviario, richiedono lavori di restauro e non corrispondono più ai requisiti attuali. L'inoltro della domanda per il permesso di costruzione è previsto per metà aprile 2018.

Il Museo Svizzero dei Trasporti è stato inaugurato il 1° luglio 1959 dopo due anni di edificazione. Il Padiglione ferroviario 1 in Haldenstrasse faceva parte del complesso originario del museo. Le prime tappe dell'estensione hanno avuto luogo tra il 1969 e il 1979. Il complesso esistente è stato completato con il Planetario, un edificio per uffici e il Padiglione aeronautica e astronautica. L'edificazione del Museo Hans Erni (1979), dei Padiglioni ferroviari 2 e 3 (1982), del Padiglione navigazione, funivie e turismo (1984) e del Cineteatro (1996) hanno costituito altri passi importanti per l'ampliamento del museo.

Apertura dal lato di Haldenstrasse
Nel 1999 è stato indetto un bando d'appalto per un concetto architettonico globale per il Museo dei Trasporti. Il vincitore è stato lo studio di architetti Gigon/Guyer, con uno studio evolutivo in vista del 2020. Su queste basi sono seguiti il nuovo edificio d'ingresso, il Padiglione del trasporto stradale e l'Arena (2009). Lo studio evolutivo per il Museo dei Trasporti prevede un ampliamento per mezzo di singoli edifici con una struttura tematica e l'edificio sostitutivo polifunzionale si inserisce in questo complesso. Le motivazioni alla base della sostituzione del Padiglione ferroviario 1 sono le cattive condizioni statiche a causa del cedimento del terreno e la climatizzazione, non conforme agli standard internazionali per i musei. «Questo edificio sostitutivo riveste un'importanza fondamentale per il futuro del Museo dei Trasporti», sottolinea Martin Bütikofer, direttore del museo. Con l'ampliamento e l'apertura della zona riservata al pubblico fino alla Haldenstrasse, il Museo dei Trasporti sarà meglio connesso al trasporto pubblico e integrato dal punto di vista urbanistico. Il circolo di edifici esistente, esteso con il passare dei decenni, verrà aperto. Inoltre, gli spazi dedicati alle esposizioni e al pubblico, gli uffici e le aree per conferenze verranno uniti.

Spazi espositivi e commerciali
Il tipo di utilizzo più importante al piano terra è un'area espositiva su due piani, collegata tramite binari al vicino Padiglione ferroviario e alla ferrovia vera e propria (FFS). Questo nuovo padiglione espositivo con un utilizzo flessibile può essere reso accessibile come area per mostre speciali, oppure aperto al pubblico 2 come parte del museo. Inoltre, al piano terra è prevista una superficie commerciale di circa 200 m². Secondo i progetti, il primo piano verrà adibito ad area conferenze. L'offerta comprenderà sale per riunioni e uno spazio per conferenze con un utilizzo flessibile.

Edifici e centrale energetica
Su tre piani verranno offerti spazi per uffici e locali di servizio associati. Una corte interna donerà agli uffici una luminosità ottimale. Il Museo dei Trasporti ospiterà nel nuovo edificio polifunzionale i collaboratori attualmente dislocati negli edifici in Lidostrasse. Il seminterrato dovrà ospitare una centrale energetica per l'intera area. L'obiettivo è di ottenere una quota significativamente superiore di utilizzo di energie rinnovabili per il riscaldamento e l'aria condizionata. Nella scelta dei materiali per la facciata si è scelto di proposito di tenere in considerazione le emissioni acustiche provenienti dalla Haldenstrasse e dalla linea ferroviaria. L'edificio sarà dotato di una «tenda» metallica, costituita da lamiere trapezoidali perforate di profili differenti.

Inoltro della domanda a metà aprile
I costi di realizzazione sono di circa 36 milioni di franchi, finanziati attraverso fondi personali, capitale esterno e sovvenzioni di investitori. L'inoltro della domanda per il permesso di costruzione è previsto per metà aprile 2018. I lavori inizieranno probabilmente non prima di dicembre 2020. In seguito ci si occuperà del restauro degli uffici.

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